ESTENSIONE PERMESSI 104, DE PASQUALE (SIPPE): “L’ERRONEA APPLICAZIONE DEL DL POTREBBE CREARE DISABILI DI SERIE A E DI SERIE B”
E’ stato segnalato che diverse direzioni di istituti e servizi penitenziari starebbero erroneamente interpretando l’articolo 24 del decreto legge 17 marzo 2020 e di conseguenza, non starebbero concedendo gli ulteriori 12 giorni di permesso legge 104 da usare nei mesi di marzo ed aprile 2020. Lo dichiara, in una nota, il Presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale che avendo ricevuto varie doglianze, ha immediatamente scritto una lettera al Direttore Generale del Personale e delle Risorse del DAP. Secondo De Pasquale – si legge nella nota - le direzioni non autorizzerebbero l’estensione dei 12 giorni di permesso 104 perché secondo una loro interpretazione non meglio identificata – afferma il leader del SIPPE - il diritto di cui all’articolo 24 sarebbe riconosciuto solo al personale sanitario e non anche al personale del comparto sicurezza. De Pasquale afferma che la norma in questione va interpretata in modo sistematico così da ricostruire la ratio legis, ovvero la finalità sociale della norma stessa che – ricorda - è diretta a garantire assistenza a disabili in situazione di gravità. L’erronea interpretazione di cui sopra – conclude il sindacalista - potrebbe quindi determinare una disparità di trattamento senza precedenti, con disabili di serie A e quelli di serie B, e la mancata autorizzazione danneggerebbe i diritti del disabile ed esporrebbe l’Amministrazione a potenziali azioni legali. De Pasquale chiede quindi l’intervento del Direttore Generale Parisi.
Roma, 18 marzo 2020
SIPPE, dopo i fatti gravi delle ultime ore nelle carceri italiane, lancia hashtag #Bonafededimettiti
“Stiamo lanciando anche attraverso i social un video con le immagini più agghiaccianti delle rivolte innescate da diversi detenuti nei giorni scorsi in diversi Penitenziari italiani. Lo facciamo con l’ hashtag #bonafededimettiti “ A dichiararlo è il Presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale che afferma: “queste immagini decretano il fallimento del sistema penitenziario e di molte sue strutture che, dal punto di vista della sicurezza, sono apparse decisamente fragili”. Il SIPPE ha chiesto quindi le dimissioni del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, evidentemente incapace di investire sulla sicurezza, tentando ancora di minimizzare quanto accaduto nei giorni scorsi, senza spiegarci come sia stato possibile che dei detenuti siano potuti arrivare sulle strade, sui tetti e in ogni luogo del carcere, distribuendolo. La sicurezza, conclude De Pasquale, è la condizione necessaria per attuare il trattamento rieducativo del condannato e non il contrario. Auspico che il Governo, dopo questi fatti, metta mano alla riforma dell’ordinamento penitenziario e a quella della polizia penitenziaria, costituendo squadre Speciali di pronto intervento per ogni regione e pene severe per chi detiene o introduce cellulari nei reparti detentivi visto che la rivolta è stata anche ripresa dall’interno dai detenuti.
“SIPPE, Rivolte nelle carceri, sicurezza condizione necessaria per il trattamento penitenziario”
8 Marzo 2020 - “Abbiamo scritto al Ministro perché le rivolte in atto, poste in essere in alcune carceri, tra cui Frosinone, Salerno, Modena, Poggioreale, devono far riflettere il Governo sulla necessità di riformare l’ordinamento penitenziario ma, soprattutto, la polizia penitenziaria, istituendo squadre antisommossa per ogni istituto e, soprattutto, eliminare la vigilanza dinamica e il regime aperto”.
A dichiararlo sono i massimi vertici del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria), Alessandro De Pasquale e Carmine Olanda. Le tante concessioni date ai detenuti negli anni - affermano i sindacalisti - non sembra abbiano prodotto l’effetto sperato, perché basta una giusta decisione del governo a tutela della salute di tutti, che fa comunque scatenare disordini che riteniamo strumentali. Siamo comunque preoccupati che questi disordini si allarghino a macchia d’olio.
La rieducazione del condannato non può avvenire se il Governo non investe sulla sicurezza delle carceri. Il Ministro della Giustizia dica al parlamento quanti condannati negli anni sono stati consegnati alla società civile “rieducati“. Il dato che potrebbe emergere farebbe venir fuori il fallimento del sistema penitenziario. Auspichiamo - concludono Olanda e De Pasquale - che il Governo mostri il pugno duro contro questi detenuti che hanno alzato la testa contro lo Stato.
Carceri, De Pasquale (SIPPE): “Chiudono le scuole ma in carcere entrano operatori, avvocati e la società civile. Subito decreto per evitare il rischio contagio. Sospendere ogni attività”.
Il SIPPE chiede provvedimenti concreti per evitare l’ingresso nelle carceri di assistenti volontari, insegnanti e operatori vari, al fine di evitare il potenziale contagio del Coronavirus.
“Il consiglio dei Ministri, oltre alle scuole, metta nella sua agenda anche gli istituti e servizi penitenziari italiani, dove giornalmente entrano molte figure professionali e volontari. Secondo il SIPPE, gli strumenti messi a disposizione non sono sufficienti a prevenire l’eventuale contagio del virus. Molte Direzioni, addirittura, non sono dotate delle previste mascherine, esponendo a gravi rischi il personale di polizia Penitenziaria” . A dichiararlo è il Presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale che chiede un decreto d’urgenza del Governo sulle carceri in relazione al Coronavirus.
Olanda, (SIPPE): "Coronavirus, necessario sospendere ingressi di operatori nelle carceri".
Il Segretario Generale del SIPPE Carmine Olanda ha chiesto oggi al Capo del Dap di sospendere tutti gli accessi in carcere degli operatori volontari.
Roma 03 marzo 2020
De Pasquale, SIPPE: “Coronavirus, prevenzione nelle carceri, stop traduzioni dei detenuti”.
Roma, 22 febbraio 2020 - Il presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale invia una nota al Capo del Dap e a quello della Giustizia Minorile per chiedere un’azione di prevenzione nelle carceri al fine di scongiurare il contagio del coronavirus.
Sinappe con il SIPPE terzo sindacato della polizia Penitenziaria
Roma, 18 febbraio 2020 - Non sono ancora dati definitivi ma danno l’idea del prossimo scenario sindacale. Il Sinappe, ad oggi, è il terzo sindacato della polizia penitenziaria e ciò è stato possibile anche grazie al contributo del SIPPE che ha mantenuto il proprio dato associativo.
La Cgil - si legge nella tabella - non raggiunge la soglia minima del 5% ma al momento il dato è provvisorio e potrebbe cambiare.
La scaletta dei sindacati, nell’ordine, ad oggi risulta essere così:
SAPPE
OSAPP
SINAPPE (SIPPE -SPP)
UIL PA
USPP
CISL
CNPP
CGIL
Vi terremo aggiornati!
La Segreteria Generale