Il SIPPE, Sindacato Polizia Penitenziaria
Roma, 06 Feb. 2024 - Ci sono uomini e donne che ogni giorno ...
Ennesima denuncia del SIPPE e del SINAPPE sulla difficile
In seguito alla sentenza del TAR del Lazio che, valutando ...
Si innalza il tempo minimo di permanenza nella sede di prima ...
Si è svolta nella mattinata odierna, alla presenza della
Redazione

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Arrestate otto persone che si sarebbero rese responsabili dell’introduzione, all’interno del penitenziario di “Poggioreale”, di droga e cellulari. In manette è finito anche il garante comunale dei detenuti che, secondo la ricostruzione degli investigatori, approfittando del suo ruolo che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, avrebbe introdotto dispositivi di telefonia mobile e sostanze stupefacenti dietro compenso. Con un sistema piramidale consolidato il denaro sarebbe stato diviso tra i partecipanti dell’organizzazione. Giovanni Melillo, nel descrivere lo stato delle carceri napoletane durante l’audizione in Commissione antimafia il 24 ottobre 2019 dichiarò: “In alcuni carceri la situazione è fuori controllo, la comunicazione è costante grazie agli innumerevoli telefoni che entrano facilmente, ci sono gruppi interni che rispecchiano quelli criminali all’esterno ed esistono vere e proprie piazze di spaccio”. Affermazioni dure ma a quanto pare veritiere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo stesso garante avrebbe approfittato dei “colloqui mirati” per effettuare le consegne richieste. Un ruolo, quello del garante comunale, definito “pienamente attivo nell’organizzazione” criminale. De Pasquale, presidente del SIPPE afferma : “Vorremmo ora leggere qualche riga di disappunto da parte di chi, in malafede, crede che la polizia penitenziaria sia un problema nelle carceri e nemica del detenuto”. “La verità - conclude De Pasquale - è che il sistema penitenziario è ormai fallito; la sicurezza non sembra considerata un presupposto per la rieducazione del condannato. Ciò, nel tempo, ha creato un cortocircuito al sistema. Adesso bisognerà azzerare e far ripartire la macchina penitenziaria con vere strategie ed obiettivi chiari, privilegiando la sicurezza.

(Nella foto Pietro Loia) 

Roma 18.10.2022

“Diversi esponenti del centrodestra hanno sempre promesso una riforma epocale per il Corpo di Polizia Penitenziaria, prevedendo anche un suo passaggio al Ministero dell’Interno e la fine della subordinazione gerarchica con direttori penitenziari e magistrati fuori ruolo”. Lo dichiara il presidente del Sindacato Polizia Penitenziaria Sippe Alessandro De Pasquale all’indomani del risultato elettorale che vede il centrodestra maggioranza del paese. “È finito il tempo delle promesse, adesso le donne e gli uomini della polizia penitenziaria vogliono i fatti - afferma De Pasquale - è quindi arrivato il momento di staccarsi da chi non indossa l’uniforme e da un Ministero della Giustizia che, a quanto pare, sembra vedere la polizia penitenziaria come un problema e non come una risorsa fondamentale per la sicurezza delle carceri e del nostro paese”. Con il centrodestra al governo - conclude il Sindacalista - auspichiamo un divorzio immediato con il Ministero della Giustizia e con i vertici del Dap.

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Roma, 26 settembre 2022

Roma, 26 Agosto 2022- Avevamo fatto diverse note negli anni, in particolare presso il Provveditorato della Puglia, dove con l’allora gestione Cantone eravamo riusciti a risolvere la questione anticipo missioni, più volte da noi segnalata. Con il cambio dei vertici del Prap Puglia/Basilicata, purtroppo la situazione sembra tornata come prima, costringendo il nostro sindacato ad intervenire nuovamente. Per fortuna, il nuovo vice capo Dap Carmelo Cantone, a cui è stata riproposta la vicenda, ha preso penna e calamaio ed ha fornito indicazioni precise che vanno verso la giusta direzione.

Leggi lettera SIPPE

Leggi anticipo missioni nota Dap Cantone

Leggi nota Prap Puglia/Basilicata

Ecco i dati che il DAP ieri ha reso pubblici.

Grazie al Sippe (e lo diciamo con orgoglio), il Sinappe continua ad essere il secondo sindacato della Polizia Penitenziaria. Tali SPP e CONSIPE non sembra abbiano raggiunto la rappresentatività. Colpo di scena per la CGIL che guadagna un 5% (risicato). Il CNPP sembra non aver raggiunto il 5% ma, a quanto pare, sarà comunque presente al tavolo delle trattative avendo firmato il precedente accordo sindacale. Non si escludono comunque contestazioni e ricorsi, quindi la partita non sembra conclusa.

Leggi i dati

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sul ricorso proposto dagli ispettori di polizia penitenziaria, accoglie, in parte, il ricorso e, per l'effetto, condanna il Ministero della giustizia, ai sensi dell'articolo 34, comma 4, del codice processuale amministrativo a proporre ai ricorrenti, a titolo di risarcimento del danno, il pagamento di una somma di denaro da liquidare nei termini e in applicazione dei criteri indicati in motivazione. Condanna l’amministrazione al pagamento in favore di ricorrenti delle spese di giudizio, pari ad euro 5.000,00 (cinquemila/00), oltre accessori di legge. A giudizio del Collegio, dunque, il danno va stimato, in via equitativa, nella misura: - dei 2/3 della retribuzione (al netto di oneri fiscali e previdenziali) che i ricorrenti avrebbero potuto percepire ove fossero stati tempestivamente immessi in servizio nella qualifica superiore; - dei 2/3 del danno patito da ciascuno dei concorrenti per l'impossibilità di conseguire, nel corso del rapporto d'impiego, i vantaggi economici legati alla progressione di carriera ove immessi in ruolo tempestivamente. Il periodo di riferimento può essere ricompreso - tenuto conto della natura ordinatoria dei termini per la conclusione delle procedure concorsuali e del grado di probabilità di insorgenza di ostacoli al regolare svolgimento di qualsivoglia selezione con elevato numero di candidati, che consente di considerare accettabile e fisiologico un ritardo contenuto entro ragionevoli limiti temporali - nell’intervallo di tempo decorrente dal 1° gennaio 2012 fino alla data di effettiva nomina a vice ispettore. Lo stesso TAR, ma collegio diverso, aveva invece rigettato medesimi ricorsi nonostante le richieste fossero tutte identiche. In ogni caso per le sentenze di rigetto, anche in forza di tale decisione, essendo ancora in termini, si sta proponendo appello al Consiglio di Stato.

Riferimento sentenza n. 08157/2022 REG.PROV.COLL. N. 08840/2019 REG.RIC.

Leggi anche il comunicato Sinappe, affiliante Sippe

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