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NAPOLI, DROGA E TELEFONI IN CARCERE. ARRESTATO IL GARANTE DEI DETENUTI.

Arrestate otto persone che si sarebbero rese responsabili dell’introduzione, all’interno del penitenziario di “Poggioreale”, di droga e cellulari. In manette è finito anche il garante comunale dei detenuti che, secondo la ricostruzione degli investigatori, approfittando del suo ruolo che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, avrebbe introdotto dispositivi di telefonia mobile e sostanze stupefacenti dietro compenso. Con un sistema piramidale consolidato il denaro sarebbe stato diviso tra i partecipanti dell’organizzazione. Giovanni Melillo, nel descrivere lo stato delle carceri napoletane durante l’audizione in Commissione antimafia il 24 ottobre 2019 dichiarò: “In alcuni carceri la situazione è fuori controllo, la comunicazione è costante grazie agli innumerevoli telefoni che entrano facilmente, ci sono gruppi interni che rispecchiano quelli criminali all’esterno ed esistono vere e proprie piazze di spaccio”. Affermazioni dure ma a quanto pare veritiere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo stesso garante avrebbe approfittato dei “colloqui mirati” per effettuare le consegne richieste. Un ruolo, quello del garante comunale, definito “pienamente attivo nell’organizzazione” criminale. De Pasquale, presidente del SIPPE afferma : “Vorremmo ora leggere qualche riga di disappunto da parte di chi, in malafede, crede che la polizia penitenziaria sia un problema nelle carceri e nemica del detenuto”. “La verità - conclude De Pasquale - è che il sistema penitenziario è ormai fallito; la sicurezza non sembra considerata un presupposto per la rieducazione del condannato. Ciò, nel tempo, ha creato un cortocircuito al sistema. Adesso bisognerà azzerare e far ripartire la macchina penitenziaria con vere strategie ed obiettivi chiari, privilegiando la sicurezza.

(Nella foto Pietro Loia) 

Roma 18.10.2022

Last modified on Martedì, 18 Ottobre 2022 11:52
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