La nostra Organizzazione Sindacale contesta con forza i recenti provvedimenti con cui 8 agenti del 185° Corso, in servizio presso gli UIEPE, sono stati assegnati d’ufficio e in via provvisoria agli istituti penali per minorenni, senza interpello, senza confronto, e senza motivazioni reali.
È inaccettabile che trasferimenti così impattanti, anche quelli provvisori, vengano disposti:
- senza emergenze operative dimostrate
- senza coinvolgere i lavoratori interessati
- con motivazioni vaghe e generiche
- scaricando perfino i costi del trasferimento sui colleghi, come nel caso dei due agenti mandati da Venezia a Treviso, senza riconoscimento dell’indennità di missione.
L’assegnazione d’ufficio è legittima solo se fondata su esigenze straordinarie e documentate, nel rispetto della trasparenza e del confronto. Qui siamo davanti a scelte arbitrarie che ignorano i diritti delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria e le norme contrattuali.
I colleghi hanno costruito le proprie aspettative di vita e di lavoro sulla sede loro assegnata dopo il corso. Stravolgere tutto senza preavviso né spiegazioni vuol dire rompere la fiducia tra Amministrazione e personale.
Chiediamo:
✅ il confronto immediato con i colleghi coinvolti
✅ la revoca dei provvedimenti in assenza di disponibilità espressa
✅ il pieno riconoscimento dei diritti economici
✅ l’apertura di un tavolo sindacale serio per ripristinare correttezza e rispetto.
I diritti non si calpestano. I poliziotti penitenziari non sono pedine.
