Redazione
Arresto Battisti, De Pasquale (SIPPE): “Giustizia è fatta per il Poliziotto Penitenziario Antonio Santoro”
“Ringrazio Jair Bolsonaro, Presidente del Brasile, per aver posto fine alla latitanza del pregiudicato Cesare Battisti, condannato in Italia per diversi omicidi, in particolare quello del poliziotto penitenziario Antonio Santoro comandante del carcere di Udine”. Lo riferisce il Presidente Nazionale del Sindacato Polizia Penitenziaria - SIPPE Alessandro De Pasquale che aggiunge: “Finalmente è stata fatta giustizia per la famiglia Santoro ma anche per tutta la Polizia Penitenziaria che per colpa dei precedenti Governi del Brasile, ha dovuto sopportare l’atteggiamento di Battisti che ha vissuto per molti anni indisturbato e protetto”. Auspico - conclude De Pasquale - che il pregiudicato Battisti adesso sconti davvero la sua pena in Italia. Gli attentatori di Santoro lo attesero sotto il carcere e quando arrivò lo freddarono con una pistola militare. A sparare, secondo gli inquirenti, furono proprio Battisti e una complice. Per i Pac quello fu il battesimo del fuoco.
Roma, 13 gennaio 2019
Carceri, Palermo (SIPPE): “detenuto colpisce agente con un pugno e lo stordisce, Ministro Bonafede autorizzi Taser”
Palermo, 12 gennaio 2019 - Ennesima aggressione oggi alla Casa di Reclusione di Palermo Ucciardone. A darne notizia è il Segretario Regionale del SIPPE ( Sindacato Polizia Penitenziaria) Maurizio Mezzatesta. Nella nona sezione del carcere palermitano, un detenuto italiano, per futili motivi verso le 13 di oggi, avrebbe sferrato un violento pugno ad un agente di Polizia Penitenziaria stordendolo. È stato necessario l’intervento di altri agenti. Il Presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale ritiene che questo Governo non stia facendo nulla per il sistema penitenziario e per evitare queste continue aggressioni. Abbiamo chiesto - afferma De Pasquale - di dotare la Polizia Penitenziaria del Taser ma a quanto pare la politica del cambiamento non intende dotarci di questo importante strumento che potrebbe essere un valido deterrente. Insomma, per le politiche delle carceri - conclude De Pasquale - sono cambiati gli orchestrali ma la musica è sempre la stessa.