Redazione
Carceri, dopo rivolte, Fratelli D’Italia e il Sindacato della Polizia Penitenziaria SIPPE chiedono “Squadra Antisommossa”
In relazione alle decine e decine di sommosse e rivolte carcerarie che si sono registrate negli ultimi mesi, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, Presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, ha presentato oggi un’interrogazione scritta al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, chiedendogli se intenda istituire con proprio decreto, un’apposita “squadra antisommossa” per fronteggiare eventi critici rilevanti, come le rivolte, all’interno dei penitenziari. “L’interrogazione dell’onorevole Delmastro Delle Vedove - afferma Alessandro De Pasquale Presidente del SIPPE - nasce anche grazie alla nostra richiesta fatta ai vertici del Dap con la quale avevamo fortemente sollecitato l’istituzione di una squadra antisommossa della Polizia Penitenziaria, ben addestrata per fronteggiare con idoneo equipaggiamento, con metodo e non più in modo improvvisato, sommosse, tentativi di evasione di massa e comunque ogni evento critico rilevante che potesse pregiudicare la sicurezza del carcere”. Anche il partito della Meloni, attraverso l’interrogazione, sollecita l’istituzione di questa squadra speciale della Polizia Penitenziaria perché - si legge nel documento - nel corso delle diverse rivolte gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria hanno dovuto, pur sotto organico e con scarsa dotazione, fronteggiare, con rischio per l’incolumità personale, detenuti rivoltosi armati di spranghe, coltelli e olio bollente e ad oggi non è ancora noto quali procedimenti siano iniziati nei confronti dei rivoltosi. Addirittura - afferma Delmastro Delle Vedove nella sua interrogazione- notizie stampa riportano, incredibilmente, procedimenti ai danni degli agenti della polizia penitenziaria per avere sedato le sommosse e le rivolte con un gradiente di violenza ritenuto eccessivo; gli agenti della Polizia Penitenziaria, dunque, oltre a dover fronteggiare le sommosse e le rivolte, ora dovranno affrontare procedimenti penali a loro carico. L’istituzione di questa squadra ben addestrata ed equipaggiata - conclude De Pasquale - potrebbe evitare improvvisazioni nella gestione di eventi come quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, perché la sicurezza nel carcere è presupposto fondamentale per l’attuazione del trattamento penitenziario del condannato e non il contrario.
Roma, 14 giugno 2020
Carcere, SIPPE: “le modalità adottate dai carabinieri non ci convincono. Perché operazione davanti ai parenti dei detenuti”
Santa Maria CV, 11 giugno - Nella mattinata di oggi i poliziotti penitenziari in divisa di Santa Maria Capua Vetere, all’ingresso del carcere e mentre si accingevano ad entrare in istituto per iniziare il servizio, sarebbero stati fermati dai carabinieri per controlli e, addirittura, avrebbero sequestrato dei telefoni cellulari. Tutti i poliziotti sono usciti nel piazzale del carcere perché si sarebbero sentiti abbandonati dal comandante che sembra non esserci. “I poliziotti penitenziari si sentirebbero offesi per le modalità in cui sarebbero stati trattati, considerato che questa azione sarebbe avvenuta in presenza dei familiari dei detenuti”. A dichiararlo è Michele Vergale Dirigente Nazionale del SIPPE che aggiunge: “durante il blocco non erano presenti sul posto nessun funzionario della polizia penitenziaria e neanche il direttore, giunti solo dopo il controllo quando i carabinieri sarebbero andati via; questo avrebbe fatto scatenare la rabbia di tanti colleghi che si sarebbero trovati davanti a questa imbarazzante situazione e si sarebbero sentiti abbandonati”. A quanto pare, sarebbe un’operazione che avrebbe portato alla notifica di circa 44 provvedimenti. Pestaggi e addirittura torture - questa l’accusa dei magistrati - nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo la rivolta dei detenuti di aprile, in piena emergenza coronavirus. Per questi presunti atti di violenza, che secondo gli inquirenti sarebbero avvenuti il 6 aprile, sono stati indagati 44 agenti della polizia penitenziaria. E oggi, durante la notifica degli avvisi di garanzia, si sono registrati momenti di tensione tra carabinieri e uomini della Penitenziaria. Alcuni agenti, per contestare le modalità di notifica e anche alcune perquisizioni che sono state effettuate in carcere, sono saliti sul tetto del carcere. Il SIPPE ha scritto al Ministro della Giustizia chiedendo le dimissioni del comandante e del direttore del carcere di Santa Maria perché non avrebbero impedito che i loro uomini fossero trattati in questo modo in presenza di parenti dei detenuti che, a quanto pare, se la ridevano. Nel video un agente grida: “comandante ci hai abbandonato”. Sul caso è intervenuto con una nota anche il Sinappe.
Leggi la lettera al Ministro della Giustizia
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Leggi la notizia su Il Fattoquotidiano del 13.06.2020 Rivolta detenuti SMCV
STABILIZZAZIONE PERSONALE DISTACCATO
Si è raggiunta una intesa di massima su alcune questioni di carattere concettuale: ragionare sulla stabilizzazione del personale distaccato presso le SFAPP, l'Astrea ADS, i Gruppi Sportivi ed altre articolazioni, nel solco della procedura extramoenia, alla data del 5 luglio 2017. Per una esigenza di semplificazione e per un reale dimensionamento di ogni singolo istituto penitenziario, il personale di Polizia penitenziaria impiegato ai R.O.M. sarà, provvisoriamente, presso in carico dal DAP (aderendo in tal modo alla previsione del D.M. del G.O.M.). Intesa sulla stabilizzazione delle 80 unità distaccate per motivi di servizio e le 20 unità distaccate per gravi motivi ex art.7 DPR 254/99. E' necessario, invece, un approfondimento sui distacchi di lungo periodo disposti dai Provveditorati: troppo lacunose le motivazioni addotte. A margine, è intendimento della DGPR differire il termine per la presentazione delle istanze per il concorso da Vice Ispettore che è previsto, allo stato, al 13 giugno 2020.
CARCERI: DE PASQUALE (SIPPE):”PENITENZIARIA SIA ALLE DIRETTE DIPENDENZE DEL MINISTERO DELL’INTERNO, BASTA DIPENDENZA DAP”
Roma, 25 mag. - "Il recente comportamento del Capo Dap Petralia ci ha lasciati perplessi visto che alla sua prima dichiarazione pubblica fatta alla conferenza stampa (online) organizzata da Antigone per presentare il XVI rapporto sulle condizioni di detenzione, ha rivolto l’attenzione unicamente ai detenuti, senza però citare l’indispensabile attività professionale delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria”. A dichiararlo è Alessandro De Pasquale, Presidente del SIPPE - Sindacato Polizia Penitenziaria. “ Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), essendo al vertice di un Corpo di Polizia, percepisce un emolumento - aggiunge il Presidente SIPPE - e pertanto, sarebbe cosa buona e giusta citare il duro lavoro della polizia Penitenziaria quando si parla di carceri, indipendentemente dal contesto in cui ci si trova”. La polizia penitenziaria non è un “accessorio“ del sistema penitenziario; altrimenti Petralia rinunci all’emolumento previsto e chieda al Governo di collocare la Polizia Penitenziaria alle dirette dipendenze del Ministero dell’interno, quale specialità della Polizia di Stato, istituendo invece un Corpo di giustizia che si interessi solo di gestione interna dei detenuti e affidando invece tutto il resto (traduzioni, scorte, attività di polizia giudiziaria, controllo misure alternative, 41 bis, vigilanza esterna carceri, ecc.) alla polizia Penitenziaria quale corpo di polizia dell’esecuzione penale. Al Governo - conclude De Pasquale - chiediamo di affidare la gestione di poliziotti penitenziari ai suoi dirigenti in uniforme e non più a dirigenti civili dello stato e magistrati fuori ruolo.
Rassegna stampa