Il SIPPE, Sindacato Polizia Penitenziaria
Roma, 06 Feb. 2024 - Ci sono uomini e donne che ogni giorno ...
Ennesima denuncia del SIPPE e del SINAPPE sulla difficile
In seguito alla sentenza del TAR del Lazio che, valutando ...
Si innalza il tempo minimo di permanenza nella sede di prima ...
Si è svolta nella mattinata odierna, alla presenza della
Redazione

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Nonostante diverse vittime del Covid-19 tra gli agenti, ancora niente vaccini per la polizia penitenziaria in molte carceri italiane. A denunciarlo è Alessandro De Pasquale, presidente del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) che aggiunge: Solo in Campania ci sono stati 5 decessi per Covid tra le fila della polizia penitenziaria (di cui 3 nel carcere di Carinola), ossia la metà del dato nazionale. Nonostante ciò - dichiara De Pasquale- non è ancora partita in molte strutture e servizi penitenziari la campagna vaccinale, a differenza delle altre forze dell'ordine che stanno già effettuando i vaccini. I poliziotti penitenziari sono stanchi, a causa di una pessima gestione dell'emergenza sanitaria che, a tutti i livelli, si starebbe rivelando inefficace e fallimentare. A questo fallimento si aggiunge anche quello della gestione delle carceri, dove il personale continua ad operare con poche risorse umane, in condizioni di sicurezza precarie e con strumenti operativi non più idonei. L’Amministrazione penitenziaria - conclude De Pasquale - ha l’obbligo giuridico di tutelare la sicurezza dei lavoratori e non può gestire le carceri e la pandemia in modo approssimativo. Il nuovo Ministro della Giustizia, se vorrà entrare nella storia, dovrà modernizzare le carceri, dare prospettive ai suoi operatori, concretizzando così le finalità costituzionali della pena.

Roma, 11 Marzo 2021

Martedì, 09 Marzo 2021 00:00

PCD Mobilità: Esiti dell’incontro al DAP

Si è tenuto nella mattinata odierna, dopo un stop durato qualche mese, il secondo incontro per il varo del nuovo PCD inerente la mobilità ordinaria del personale di polizia penitenziaria dei ruoli Agenti/Assistenti - Sovrintendenti - Ispettori. Al di là delle dichiarate aperture ad uno schema rinnovato che ponga al centro la salvaguardia di criteri cardine come la specializzazione (con particolare riferimento al mondo della Giustizia Minorile e di Comunità), molteplici sono stati i suggerimenti tesi a migliorare lo schema proposto, dichiarando per altro la propria ferma contrarietà rispetto ad alcuni punti proposti dall’Amministrazione e che non possono in alcun modo vederci “complici”. Su tutti segnaliamo la ferma opposizione a qualsiasi aggiustamento al ribasso (nella proposta dell’Amministrazione si parla addirittura di 0,20) per i punteggi legati all’anzianità di servizio. Riteniamo che debba essere rieditato il vigente sistema di attribuzione dei punteggi (in crescendo rispetto al crescere dell’anzianità) sul quale per altro il personale ha imparato a fare affidamento. Nei vari passaggi è stato chiesto all’Amministrazione di esplicitare il concetto di disagio (che come è noto da diritto a punteggi aggiuntivi) anche in ragione della proposta dalla quale emergono “nuove” sedi disagiate (diverse rispetto a quelle ad esempio contenute nel FESI). Proprio parlando di sedi disagiate, è stato suggerito di espungere da tale articolo (solo in ragione della sua rubrica) il punteggio GOM e di dedicare a tale settore un proprio articolo: riteniamo poco “gratificante” per l’intelletto inserire sotto la medesima rubrica un disagio e un’eccellenza. Il GOM è e resta un’eccellenza della Polizia Penitenziaria a cui spetta, sotto il profilo della maggiorazione dei punti nella partecipazione agli interpelli di trasferimento, un trattamento ad hoc previsto da DM che va rispettato ma che deve trovare un autonomo spazio nell’articolato. Senza volerci dilungare su ogni singolo aspetto dei suggerimenti portati al tavolo, merita menzione la posizione di questa sigla in merito alla proposta dell’Amministrazione di assegnare una seppur piccola aliquota di corsisti nelle sedi del Sud a prescindere dall’esistenza o meno di una “lista d’attesa”. Riteniamo sul punto che non vi siano margini di trattativa ponendoci l’obiettivo di salvaguardare il criterio dell’anzianità di servizio e le legittime aspettative di chi da anni desidera un trasferimento, magari verso casa. Riteniamo che vi siano altri e più pertinenti strumenti (su tutti la riscrittura del regolamento di servizio) per rendere maggiormente performanti le sedi del sud Italia senza mettere in discussione prelazioni legate alle anzianità di servizio. Il prossimo incontro è stato fissato per il 23 Marzo.

Roma, 9 marzo 2021

Roma, 19 Febbraio 2021 - In uno dei suoi primi discorsi programmatici in vista del voto di fiducia, il neo Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, tra i punti di discussione, ha sottolineato di aver preso a cuore la situazione del personale che opera dentro le carceri. Draghi inizia il suo discorso parlando delle piccole e medie imprese, ma con una forte virata sulla giustizia, sulla giusta durata dei processi e sulla situazione delle carceri italiane. Il neo Presidente ha dichiarato “di voler intraprendere azioni per migliorare la giustizia penale e civile quale servizio pubblico essenziale che rispetti tutte le garanzie in linea con la media degli altri paesi europei”. Ha proseguito dicendo che “non sarà trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposte a rischio e paura del contagio”. “Questa dichiarazione di intenti” ad avviso del del SIPPE, affiliato al SINAPPE, potrà essere raggiunta attraverso un virtuoso rapporto di collaborazione tra Istituzioni centrali, periferiche e collettività: ed è in questo senso che auspichiamo come parte sociale coinvolta attivamente per il bene comune della nostra Amministrazione, che si prosegua con le linee di intervento messe in campo dai nostri attuali vertici Dipartimentali. È per questo che chiediamo di non aderire alle logiche dello spoil system che imporrebbero il cambio dei nostri massimi esponenti, ma di consentire loro che venga portata a compimento quel cambio di passo cosi auspicato anche da questo governo entrante. Le carceri sono un tema delicato che va affrontato non per mezzo di logiche temporali d’intervento a breve termine ma attraverso provvedimenti che abbiano una progettualità. Il percorso di riforma intrapreso dopo l’insediamento dei nuovi vertici – in seguito la bufera sulle scarcerazione di un certo contingente di detenuti sottoposti al regime 41 bis - invece di essere demolito dovrebbe, a nostro sommesso avviso, essere degno di fiducia da parte dei nuovi governatori del paese cosi da poter portare a compimento tutto quello che di concreto fino ad ora è stato fatto a favore di tutto il sistema carcere; ci auguriamo che tra i punti all’ordine del giorno, già intrapresi, ci sia il proseguimento, con relativa definizione, del processo di riforma del modello custodiale attraverso la rielaborazione del sistema dei circuiti penitenziari e la riorganizzazione del sistema lavoro, attagliandolo alle mutate esigenze lavorative”. Nell’esprimere le nostre più vive congratulazioni al Presidente del Consiglio Mario Draghi ed alla nuova formazione del Governo, questa Organizzazione è certa che questo clima di auspicata collaborazione, se intrapresa, saprà rafforzarsi e diventare sempre più proficua nell’immediato futuro in cui dovremo tutti operare per il raggiungimento di importanti obiettivi.

Si è tenuta in data odierna la riunione per l'esame dello schema di PCD disciplinante selezione, accesso e formazione del personale del corpo presso l'USPEV. Con riferimento al testo, sono state sollecitate diverse modifiche a partire già dall'articolo 2 in relazione ai tempi di presentazione della domanda di partecipazione, ritenendo insufficiente il termine indicato pari a 10 giorni. In merito all'articolo 3, ossia alle categorie dei titoli ammessi a valutazione e relativi punteggi, È stato sottolineato come la qualifica di istruttore di tiro del Corpo e di Armaiolo Capo siano in contraddizione con il richiesto limite di età di 45 anni, in ragione del fatto che coloro che sono in possesso dei predetti titoli risultano avere un’età anagrafica più avanzata; Riguardo alla lettera F (qualifica di tiratore scelto) si è fatto notare come non esista all'interno dell'amministrazione penitenziaria alcuna unità in possesso della predetta qualifica. Si è fatta esplicita richiesta di inserimento delle patenti del Corpo fra i titoli valutabili. In ordine al successivo articolo 4 (prove di efficienza fisica) pur condividendo la necessità che siano presenti requisiti di atleticità del personale sottoposto a selezione, si ritengono inidonei allo scopo il salto in lungo e l’arrampicata alla fune; si è provveduto a richiederne l’eliminazione. Articolo 6 (colloquio selettivo) è stato richiesto esplicitamente di comprendere quale sia l'autorità deputata all’effettuazione del colloquio e quali saranno i limiti della discrezionalità valutativa. Con riferimento al successivo articolo 9 - formazione della graduatoria - nella parte in cui prevede che essa avvenga tramite la sommatoria del punteggio di cui all'articolo 3 per ogni candidato, è stata richiesta la modifica nel senso di prevedere l'attribuzione di punteggi anche per le prove di cui all'articolo 4 e all'articolo 5, attraverso una gradazione dei risultati ottenuti. Articolo 10: far comprendere se il personale già in possesso delle caratteristiche formativa richieste venga sottoposto a corso di formazione o a mero corso di aggiornamento; si è chiesto di far comprendere se è già stato prospettato un piano di formazione e se sono stati già individuati formatori interni all’Amministrazione. In relazione all'ultimo comma dell'articolo in commento, nella parte in cui prevede che le unità non ammesse alla frequenza del corso per operatore di sicurezza o che non abbiano superato il corso stesso, sono assegnate in compiti di vigilanza, si è chiesto di chiarire se esiste già una mappa di attribuzione dei compiti al predetto personale. In ultima analisi, si è sollecitata l'amministrazione all'indizione di interpello straordinario e allo scorrimento della graduatoria esistente affinché venga rinforzata l'attuale consistenza organica dell’USPEV in ragione delle nuove attribuzioni tutoriali per i nuovi Ministri incaricati e le nuova autorità politiche, attesa la prosecuzione del servizio di tutela anche al Ministro uscente. L'amministrazione si è riservata di valutare le osservazioni raccolte e di far conoscere le proprie determinazioni.

Roma, 18 Febbraio 2021

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