Il SIPPE, Sindacato Polizia Penitenziaria
Roma, 06 Feb. 2024 - Ci sono uomini e donne che ogni giorno ...
Ennesima denuncia del SIPPE e del SINAPPE sulla difficile
In seguito alla sentenza del TAR del Lazio che, valutando ...
Si innalza il tempo minimo di permanenza nella sede di prima ...
Si è svolta nella mattinata odierna, alla presenza della
Redazione

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“Sovraffollamento, suicidi, carenza di poliziotti penitenziari e scarsità di molte altre figure professionali. Questa è la foto del sistema penitenziario italiano ormai al collasso.” A dichiararlo è Alessandro De Pasquale, Presidente del Sindacato Polizia Penitenziaria SIPPE.

Il personale di polizia penitenziaria - aggiunge De Pasquale - si trova giornalmente a dover gestire detenuti con disturbi psichici, subendo aggressioni verbali e anche fisiche. Il SIPPE da tempo chiede un maggiore impegno da parte delle Aziende sanitarie territoriali responsabili della sanità penitenziaria.

In Italia - afferma De Pasquale - la popolazione detenuta continua ad aumentare con un tasso del 115%, a fronte di una media europea del 93%. Una significativa percentuale è rappresentata da detenuti stranieri che, secondo il sindacalista del SIPPE, una volta condannati potrebbero scontare la loro pena nel paese di provenienza e non stare in Italia a spese degli italiani.

Altra questione rilevante - aggiunge De Pasquale - è l’utilizzo della custodia cautelare in carcere. Siamo il primo paese con i più alti tassi di persone detenute senza una pena definitiva che, secondo la Costituzione, sarebbero innocenti sino a sentenza passata in giudicato. In sostanza - denuncia De Pasquale - lo Stato spenderebbe i soldi degli italiani per la custodia giornaliera in carcere di soggetti (sarebbero il 34,5%) non condannati e che potrebbero addirittura essere assolti.

La media europea è invece del 23%. Gli fa eco il Segretario Generale del SIPPE Carmine Olanda che ritiene un errore la chiusura degli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) perchè molti penitenziari si starebbero trasformando in carceri “contenitori del disagio” come, ad esempio, quelli di Velletri, Latina, Terni, Viterbo, Santa Maria Capua Vetere, Rebibbia, Bari, Trieste, Messina e molti altri della penisola. La gestione dei detenuti più problematici, specie quelli con problemi di salute mentale, non può essere affrontata con i trasferimenti del soggetto perchè di fatto si trasferisce anche il problema, con grave pregiudizio alla sicurezza della polizia penitenziaria e quindi maggiori disagi per tutti. Il problema - afferma Olanda - non può affrontarlo il Capo del Dap o il direttore del carcere ma deve farlo coraggiosamente la politica, mettendo mano, in concreto, alla sicurezza del sistema penitenziario. Infine - conclude il Presidente De Pasquale - la politica avrebbe potuto affrontare con legge l’emergenza del traffico di cellulari in carcere ma per ragioni non meglio identificate ha bocciato l’emendamento proposto al decreto sicurezza dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che prevedeva delle pene per chi fosse stato trovato con un cellulare in carcere e per eventuali complici. Ciò dimostra che non c’è volontà di affrontare i problemi del carcere e degli operatori penitenziari, lasciando un sistema così delicato agli eventi quotidiani. Auspichiamo un 2020 migliore per le sorti degli operatori penitenziari e per le carceri italiane.

Roma, 19 dicembre 2019

Nella giornata del 10 dicembre u.s. presso il D.A.P., si è tenuta la riunione della commissione ricompense. La stessa, in seduta plenaria, è stata presieduta dal Vice Capo del Dipartimento, dott.ssa Lina Di Domenico.

Nel corso della seduta sono stati sottoposti a valutazione 164 fascicoli che hanno avuto il seguente esito: 

  •  1 encomi solenni 
  • 88 lodi 
  • 30 encomi 
  • 9 rinviate per integrazione atti 
  • 36 rigettati 

Nella mattinata del 9 dicembre scorso, l’Europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi, accogliendo l’invito del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria), ha visitato il carcere di Velletri. La delegazione sindacale, costituita dal Presidente Nazionale Alessandro De Pasquale, dal Segretario Generale Carmine Olanda e dal Dirigente Nazionale Ciro Borrelli, in occasione della visita ha illustrato le criticità del carcere, in particolare dell’area sanitaria dove non sembrano ancora chiare alcune scelte organizzative duramente criticate dal sindacato ed esposte anche qualche giorno fa al Provveditore dell’amministrazione penitenziaria del Lazio. “Ho chiesto all’On. Adinolfi, afferma Carmine Olanda, un intervento concreto affinché il Parlamento Europeo possa conoscere le condizioni disumane in cui operano le donne e gli uomini della polizia penitenziaria, costretti a lavorare 8 ore al giorno in un ambiente poco salubre e sottopagati rispetto agli stipendi medi degli altri paesi europei”. “Il carcere di Velletri, aggiunge invece Borrelli, registra una carenza di personale di circa del 22% rispetto all’organico previsto. Il Dipartimento dovrà inviare almeno 30 unità di polizia penitenziaria in modo da poter attuare seriamente i cambiamenti che starebbe adottando il nuovo comandante del reparto; cambiamenti a quanto pare inattuabili per la nota carenza di organico e il sovraffollamento dei detenuti” . Adinolfi ha accolto le istanze del Sindacato al quale ha assicurato un suo intervento, avendo a cuore le problematiche delle forze di polizia e lui stesso, come ipotizzato anche dal leader della Lega Salvini, ritiene che la polizia penitenziaria debba essere trasferita alle dipendenze del Ministero dell’interno, diventando quindi una specializzazione della Polizia di Stato con funzioni di polizia dell’esecuzione penale. De Pasquale, presidente del SIPPE, considera positiva l’idea della Lega perché il passaggio al Ministero dell’interno supererebbe tutte le ambiguità organizzative di un corpo di polizia che, svolgendo funzioni di polizia di sicurezza e amministrativa, è di fatto governato da personale civile dello Stato.

Roma, 6 dicembre 2019 - Si è svolta nella mattinata odierna la prima riunione relativa al progetto di stabilizzazione prospettato dall'Amministrazione penitenziaria, afferente: ✔️alcune unità di personale distaccato da lungo periodo per esigenze di servizio; ✔️personale destinatario di un provvedimento di trasferimento per Legge 104 emanata nel decennio 2002/2012. Un incontro rispetto al quale non possiamo alcuna soddisfazione, profilandosi l’insorgenza di situazioni soggettive inique rispetto alle altrui posizioni. Nell'aprile del 2019 il Ministro Bonafede ha emanato un nuovo DM cui ancora non hanno fatto seguito i PCD conseguenti; ne deriva che oggi i confini vengono dettati dai PCD “Consolo” (quelli che definiscono gli organici di sede) fermo il divieto di assegnazione in sovrannumero previsto dal DM Orlando. Prima di affrontare il progetto odierno, a parere del Si.P.Pe è prioritario ultimare la partita degli extra moenia procedendo alla stabilizzazione del personale che opera nelle Scuole di Formazione e il quadro permanente del GOM. Questo consentirà di svuotare le piante organiche creando spazi di manovra per le assegnazioni, tenendo ferma quale stella polare la graduatoria di mobilità nazionale. Considerando che ad ultimazione delle procedure concorsuali per i sovrintendenti, anche il ruolo “cerniera” sarà pseudo-pieno, non è opportuno guardare - come ha fatto l'Amministrazione - alle carenze agenti/ sovrintendenti non trattandosi di ruolo aperto. Dovrà dunque osservarsi anche l'impatto sugli organici presenti dei nuovi sovrintendenti del riordino e solo dopo potrà ragionarsi su possibili ulteriori stabilizzazioni. Un ragionamento, questo, che sembra non rilevare per l'Amministrazione che, unicamente per questa ipotesi (relativamente ai distacchi di lungo periodo) pensa ad una stabilizzazione in sovrannumero! È evidente che non può accettarsi una tale parzialità di vedute se sovrannumero sarà, dovrà valere anche per il futuro (già a partire dell'assegnazione dei sovrintendenti 40%) NON DI QUESTO AVVISO LA DG DEL PERSONALE! Diverso il discorso relativo ai provvedimenti ex lege 104. Premesso che fino a ché il provvedimento avrà carattere temporaneo, a parere del Si.P.Pe, l’unità non può gravare sulla sede ricevente perché il rischio è quello che si ingessi la mobilità ordinaria, per tutti quei provvedimenti in discussione (emessi fra gli anni 2002/2012 per un totale di circa 500 unità) il Si.P.Pe si è detto immediatamente disponibile alla stabilizzazione della posizione che diventerà in tal modo definitiva a prescindere dalla sussistenza del requisito; ha chiesto la rivalutazione di tutti quei provvedimenti di rientro adottati dall’Amministrazione e relativi a trasferimenti assunti nello stesso decennio o finanche antecedentemente. Ha poi rappresentato all’Amministrazione la necessità di allargare le maglie in relazione a quei provvedimenti assunti successivamente al 2012, ma che recano l’indicazione espressa di “trasferimento definitivo”. E ancora, ha chiesto di trattare alla stregua dei provvedimenti in sanatoria anche quelli assunti post 2012 ma a seguito di domande presentate antecedentemente e – ad esempio - precedute da distacchi per gravi motivi. Sempre in relazione ai provvedimenti legge 104 il Si.P.Pe, con il Sinappe, propongono di mettere in campo ragionamenti tesi alla definitività dei provvedimenti qualora si sia trascorso in quella posizione un congruo periodo (ad esempio 5 anni) applicando tale principio anche ad altri istituti giuridici meritevoli di tutela (mandato amministrativo e Articolo 42 bis). Anche sul punto ci sono registrate ferme resistenze da parte della DGPR. L’incontro si è concluso con l’impegno di aggiornare i lavori alla data del 17 dicembre. Sarà trasmessa una bozza di articolato sulla quale valutare possibili convergenze. Con riferimento agli altri punti sollevati, il DG ha assicurato che, dopo la conclusione di questo step, attiverà la discussione per la stabilizzazione del GOM e di tutte le altre situazioni SPURIE. Ancora a seguire sarà trattato a parte il discorso della stabilizzazione del personale impiegato presso le scuole di formazione. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi. LA SEGRETERIA GENERALE Si.P.Pe

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