Il SIPPE, Sindacato Polizia Penitenziaria
Roma, 06 Feb. 2024 - Ci sono uomini e donne che ogni giorno ...
Ennesima denuncia del SIPPE e del SINAPPE sulla difficile
In seguito alla sentenza del TAR del Lazio che, valutando ...
Si innalza il tempo minimo di permanenza nella sede di prima ...
Si è svolta nella mattinata odierna, alla presenza della

La situazione degli istituti penitenziari è al collasso e la polizia penitenziaria, abbandonata dal Ministero della Giustizia, merita più rispetto. Gestione delle risorse umane allo stremo, turni massacranti che ignorano l’accordo quadro e personale a rischio dal punto di vista psicofisico. Ormai siamo ai titoli di coda per la polizia penitenziaria nel Ministero della Giustizia e solo il passaggio agli Interni può salvarla da una gestione inefficiente ed inefficace.

La Casa circondariale di Terni, come tanti altri istituti in Italia, vive lo strascico di decisioni scellerate ed inopportune a livello centrale. L'accorpamento dei Provveditorati regionali ha contribuito ad isolare alcuni territori sia nelle scelte che nelle decisioni sindacali. Troppi circuiti a fronte di personale limitato, con distacchi permanenti e preparazione iniqua per le categorie dei ristretti presenti. A Terni sono state costruite dodici sale per le video conferenza con mancanza di sottoufficiali, carenza nuovamente acclarata con il ritorno in sede dei sovrintendenti riconosciuti dal concorso per titoli. Sedi in sovrannumero e istituti in sofferenza quotidiana se non supportati da missioni di personale giornaliero ma si continua a riempire gli istituti di detenuti e non si sopperisce minimamente alle necessità di chi vi lavora. Il personale a vario titolo, anche quello del Comparto Ministeri, vive quotidianamente una situazione di disagio, carichi di lavoro eccessivi senza le dovute pause e più posti di servizio e incarichi connessi dovute alle carenze organiche ministeriali.

Assurdo e incomprensibile il silenzio di un ministro che starebbe superando, senza colpo ferire, i suoi predecessori per immobilismo e mancanza di prospettive a lunga scadenza. L'istituzione carcere è ormai al collasso in tutto il suo apparato dove alcuni sindacati portano all'onore della cronaca solo le aggressioni al personale di polizia penitenziaria, il più delle volte esagerate nella descrizione forse per esigenze di tesseramento. Gridare al "lupo a lupo" potrebbe diventare pericoloso. La polizia penitenziaria viene umiliata da tutti, dalle aggressioni di detenuti, dal continuo ritrovamento di oggetti non consentiti come i telefonini.

Una situazione in working progress pronta a lasciare dei segni tangibili nelle vite degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria, abbandonati alla loro sorte, un accanimento terapeutico che rischia di minare la salute e i propri affetti. Non abbassiamo la guardia e non lasciamo nulla al caso, non lasciarsi intimorire è il primo invito a tutti i dipendenti e poi bisogna ricordarsi che il contratto sottoscritto disciplina sei ore di lavoro. E' deplorevole accettare turni full time a meno che non derivino da calamità naturali, evasioni o ribellioni. L'amministrazione non elargirà sicuramente premi e chi vi acconsentirà passerà solamente per assecondare un sistema malato dalla base. Il circolo vizioso va stanato, i ruoli dirigenziali e direttivi giocano sulla pelle di tutte le qualifiche minori senza se e senza ma, il rispetto è verso le persone e anche verso la società che sicuramente servirà in futuro un conto salato a tutti indistintamente.

Terni, 22 settembre 2020

Francesco Petrelli
Dirigente Nazionale SIPPE 
Martedì, 15 Settembre 2020 00:00

ARRUOLAMENTI NELLA POLIZIA PENITENZIARIA

Nell’imminente futuro l’Amministrazione dovrà procedere all’assunzione di ulteriori unità di Polizia penitenziaria.

➢ n°1113 unità interessate dal turn-over previsto per l’anno 2021;

➢ n°236 assunzioni straordinarie previste dalla Legge di Stabilità 2018;

➢ n°277 assunzioni straordinarie previste dalla Legge di Stabilità 2019.

In ragione di ciò, si prospetta l’assunzione di 1626 unità di Polizia penitenziaria che saranno reperite:

✔️ per il 40% (650 unità), attraverso lo scorrimento della graduatoria degli idonei non vincitori del concorso 754 agenti di Polizia penitenziaria (elevato a 938), ossia esclusivamente i partecipanti all’aliquota riservata ai “civili”;

✔️per il restante 60%, attraverso la pubblicazione di un nuovo Bando di concorso per 976 unità, di cui 732 uomini e 244 donne, riservato ai VFP1 E VFP4.

Vi terremo aggiornati.

LA SEGRETARIA GENERALE SIPPE

Roma, 15 sett. 2020 - Firmato, non all'unanimità, l'Accordo che sancisce la stabilizzazione del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in posizione di distacco da lungo tempo negli Istituti Penitenziari per motivi di servizio e per gravi motivi (ex art.7). Il provvedimento riguarderà il seguente numero di distacchi:

✔️ N.47 unità per motivi di servizio in uscita dal Dap;

✔️ N.33 unità per motivi di servizio in uscita da Sedi diverse;

✔️ N.18 unità per gravi motivi in uscita dagli II.PP.;

✔️ N.2 unità in uscita dalle SFAP per gravi motivi.

Altresi', saranno stabilizzati anche N.123 unità per i provvedimenti per gravi motivi disposti dai PRAP. L'Accordo prevede la stabilizzazione di tutti coloro che alla data del 31 dicembre 2019, con provvedimento della DGPR o di un PRAP, siano stati distaccati in maniera continuativa per un periodo pari o superiore a 6 anni. A margine dell'incontro il DG, accogliendo le istanze delle compagini sindacali, ha inteso avviare un confronto sullo stato di agibilità delle CC.OO.RR. e la relativa posizione del personale. Identica riflessione varrà per il Servizio Cinofili nonché uno specifico punto della situazione verrà fatta circa la sorte di 34 ispettori dell'ultimo Corso di Formazione non interessati dal rientro in sede per una scelta diversa dell'Amministrazione.

La Segreteria Generale

Ai sen­si del­la leg­ge 132/​2018, il Cor­po di Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria en­tre­rà, con un pro­prio Nu­cleo, nel­la “Di­re­zio­ne Na­zio­na­le An­ti­ma­fia e An­ti­ter­ro­ri­smo”. Lo ren­de noto il Pre­si­den­te del Sin­da­ca­to Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria SIP­PE Ales­san­dro De Pa­squa­le che con­si­de­ra que­sto ul­te­rio­re com­pi­to un pun­to di par­ten­za per una po­li­zia pe­ni­ten­zia­ria sem­pre più spe­cia­liz­za­ta nel con­tra­sto del­la cri­mi­na­li­tà. “In un pri­mo mo­men­to sa­ran­no 7 le uni­tà a di­ret­ta di­spo­si­zio­ne del Pro­cu­ra­to­re Na­zio­na­le An­ti­ma­fia – spie­ga il Pre­si­den­te del Si.P.Pe – ma le uni­tà da im­pie­ga­re po­treb­be­ro es­se­re mol­te di più, cir­ca 20”. Se que­ste sono le pre­mes­se – con­clu­de De Pa­squa­le – ri­te­nia­mo che la ge­stio­ne Pe­tra­lia sia po­si­ti­va in quan­to ten­de an­che a va­lo­riz­za­re il Cor­po di Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria.

Il Segretario Generale del SIPPE Carmine Olanda scrive al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in relazione alle aggressioni in carcere da parte dei detenuti nei confronti delle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria

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"Non serve la contemplazione dei nostri colleghi morti ma bisogna dare alle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria un concreto obiettivo, poggiato su regole chiare ed inserite nel nostro ordinamento giuridico". Dichiara il Presidente del SIPPE Alessandro De Pasquale in una nota trasmessa oggi al Vice Capo del DAP Roberto Tartaglia a cui è stato anche chiesto un incontro urgente sul fenomeno.

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